Ubi lamettam, disgrazia cessam
Non bastava il giorno di Natale.
Non bastava il banchetto fatto con gli "avanzi" di Santo Stefano.
Non bastera' nemmeno il cenone dell'ultimo dell'anno, ne il pranzo di capodanno.
A corredo delle feste natalizie, non poteva mancare l'abituale partecipazione alle Fantozziadi. Questo ennesimo pretesto per ingozzarsi di untuosita', ruttare in compagnia e sciorinare citazioni del ragionier Ugo Fantozzi non poteva essere piu' ricca di cosi'. Nella serata si sono infatti succeduti, dopo un sobrissimo inizio con La corazzata Potëmkin, Occhio malocchio prezzemolo & finocchio, un pezzo di Superfantozzi e poi ancora un pezzo di Fantozzi subisce ancora, Pappa e ciccia e, a chiudere la serata, un classicissimo: Attila flagello di Dio.
Percio', dopo aver tanto visto e tanto mangiato, vi chiedo:
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